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Martedì Grasso alla fine avrà la meglio “Martedì grasso alla fine avrà la meglio: una parte di mondo si maschererà per ingannare l’altra, ed esse correranno per le strade come folli e fuor di senno; non si vide mai un tal disordine della natura” ( F. Rabelais, “La predizione di Pantagruele” ) Il progetto di riqualificazione della piazza prende ispirazione da un passaggio storico che l’ha attraversata: da luogo del mercato a spazio vuoto che ha accolto i giochi di bambini e bambine che hanno abitato la via. Il disegno si lascia ispirare da questo cambiamento e racconta anch’esso un passaggio immaginato. Da un tempo antico, di lavoro sudato, fatto di prodotti della terra e merci di scambio, dove non c’è tempo per nutrire il desiderio e ogni atto fuori dall’ordinario è straniero e spaventa, si passa al tempo magico della festa giocata, dove le regole vengono stravolte e si riscrive la vita. I personaggi in festa sullo sfondo sono immersi nel clima carnascialesco. Tra tutte le feste quella del Carnevale è fortemente partecipata dai montefiorani: essa è nata dalla comunità per la comunità. È la popolazione a coltivare e alimentare questo grande gioco di maschere, risa, di vita grottesca e a volte drammatica, caotica e confusa, dove la vita danza a braccetto con la morte. In essa convivono all’apice della loro esistenza gli opposti, e senza rimanere immobili, si scambiano di posto, nel gioco delle identità. Si esce dall’ordinario, perdendosi per le strade, e ci si ritrova con nuove vesti cucite addosso per l’occasione, a celebrare la caduta del tempo passato e l’arrivo del nuovo. L’intento è quello di augurare alla comunità di poter nutrire quei luoghi spesso relegati ai margini della sopravvivenza, come l’immaginario, la festa, il gioco, il sogno, che fanno così parte dell’umano da essere stati in ogni luogo e in ogni tempo gratuiti.

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